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Il nuovo progetto “Santuario Dimenticato”

Tempo di lettura: 10 minuti.
Santuario della Madonna dell'Aiuto di Campobello di Licata

Domenica scorsa, il 21 agosto 2022 per la precisione, è stato poggiato il primo tassello di un nuovo progetto targato “la Campobellezza”, del quale vado davvero fiero.
Quello che mi accingo a scrivere qui è, per certi versi, un riassunto – mentre per altri versi è un ampliamento – del breve discorso che ho pronunciato quel giorno per presentare il progetto al pubblico.
Il progetto si chiama “Santuario Dimenticato” e riguarda l’antica Chiesa Madre di Campobello di Licata (AG), Santuario della Madonna dell’Aiuto dal 1947.
Ma facciamo un passo indietro. Mi sembra utile spiegare prima cos’è “la Campobellezza” e quali sono i suoi obiettivi.

Come ragiona la Campobellezza

“La Campobellezza” è essa stessa un progetto in itinere, nato a occhio e croce nel 2016. Lo scopo che noi fondatori abbiamo voluto perseguire è quello di ricercare, raccogliere e divulgare tutto ciò che di valore – Storia, Cultura, Arte, Natura, Tradizione, Folclore – c’è a Campobello di Licata, nostro paese natale.
Il processo di lavoro è stato molto simile a quello che segue un motore di ricerca sul web: lanciarci all’esplorazione delle campagne circostanti mappando tutte le bellezze naturalistiche e di archeologia industriale, ma anche del centro storico e dei suoi segreti più nascosti, scoprendo l’esistenza di affreschi, sculture, mosaici, murales, lapidi, cappelle votive, cripte e chi più ne ha più ne metta. A tutto ciò abbiamo aggiunto le tradizioni religiose, i piatti tipici, le superstizioni, miti e leggende

Di giorno in giorno il nostro indice delle bellezze da valorizzare è diventato sempre più ricco, grazie anche e soprattutto al contributo costante di alcune preziosissime persone che abbiamo incontrato sul nostro cammino e che hanno saputo svelarci aspetti del nostro paese sconosciuti ai più. Ne nomino tre in rappresentanza di molti: il professor architetto Calogero Brunetto, che con le sue numerose pubblicazioni ha creato un utilissimo punto di riferimento per conoscere la storia e l’arte di Campobello; Calogero Lombardo, altro grande appassionato di Storia locale dal quale abbiamo appreso una marea di aneddoti e retroscena del passato remoto e recente dei Campobellesi; l’amico dott. Giancarlo Casà, le cui ricerche approfondite sul periodo della Seconda Guerra Mondiale e in particolare sui giorni dello Sbarco in Sicilia ci hanno dato materiale sufficiente per scrivere le sceneggiature di cento film di guerra in stile hollywoodiano.
Non finiremo mai di ringraziarli.

Una volta raccolte tutte queste informazioni – lavoro ad oggi mai interrotto – abbiamo avviato decine di iniziative promozionali per Campobello. Ne elenco solo alcune: escursioni di trekking nelle campagne e presso le miniere di zolfo abbandonate, passeggiate culturali nel centro storico del paese, una mostra mineralogica dedicata alle risorse del nostro sottosuolo e alle storie di donne e uomini interconnesse con l’estrazione mineraria, giornate dedicate alla pulizia degli spazi pubblici, produzione di video e di articoli monotematici dedicati alla storia, all’arte e alle tradizioni culinarie locali, mostre fotografiche dedicate ai paesaggi campobellesi, la creazione di una mappa turistica e dei servizi da distribuire fisicamente e digitalmente a turisti e visitatori…
E queste sono solo alcune delle attività svolte sotto il nome de La Campobellezza in questi anni.

Ma adesso torniamo all’ultimo nuovo progetto che ha visto la luce proprio in questi giorni d’estate: il “Santuario Dimenticato”.

Statua della Madonna dell'Aiuto

Perché il progetto si chiama Santuario Dimenticato?

Come dicevamo, nel 1947 la Chiesa Madre di Campobello di Licata (in origine dedicata a San Giovanni Battista) viene nominata ufficialmente Santuario della Madonna dell’Aiuto, come conseguenza di una grande devozione che affonda le sue radici secoli addietro.
Eppure, dopo più di mezzo secolo dalla nomina e nonostante la presenza dinnanzi alla Chiesa di un piccolo pannello informativo, pochi campobellesi sono consapevoli che la loro cara “Matrici” sia addirittura un Santuario!
Attualmente ogni ricerca sul web relativa ai santuari in Sicilia nel 99% dei casi riporta elenchi più o meno ricchi nei quali però non è minimamente nominato il Santuario della Madonna dell’Aiuto di Campobello di Licata (Sì, lo so, è lungo come nome quindi d’ora in poi scriverò SMACL, ok?).

Noi stessi abbiamo acquisito questa consapevolezza solo di recente, proprio grazie a uno dei libri del prof. Brunetto. E quando abbiamo realizzato che la Chiesa Madre fosse un Santuario Mariano, nelle nostre teste si sono accese varie lampadine.

A cosa penso quando sento la parola “Santuario”

Quando si pensa a un Santuario, la mente va ai Santuari più rinomati, come ad esempio il Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa, il Santuario di Santa Rosalia a Palermo, il Santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo, ma anche San Pietro a Roma o il Santuario di Nostra Signora di Lourdes.
Si tratta quasi sempre di luoghi di culto molto vivi che attraggono folle di pellegrini ogni anno. Buttiamo giù qualche numero?

Proprio di recente mi è capitato di leggere un report di un paio d’anni fa sul turismo religioso commissionato dal sito Vaticano.com.
Si stima che solo in Italia, in un anno, il turismo religioso generi oltre 5 milioni e mezzo di presenze e che questo numero sia destinato a crescere nel tempo. Per capire la portata di questa cifra, basti pensare che sono più degli abitanti dell’intera Sicilia!
Di questi 5 milioni e mezzo di presenze il 59% sono italiani che si spostano su territorio nazionale, mentre il 41% sono turisti provenienti dall’estero.
Il Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa, non molto distante da noi, ha registrato in un anno 3 milioni e mezzo di presenze!
Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo ogni anno nel mondo si muovono 350 milioni di turisti religiosi, per un fatturato annuo totale di circa 18 miliardi di dollari.

Se la presenza di un Santuario Mariano sul nostro territorio riuscisse, con la giusta promozione, ad attrarre anche soltanto l’1% dei pellegrini che già frequentano i luoghi di culto siciliani avremmo migliaia e migliaia di presenze turistiche ogni anno per un fatturato potenziale di centinaia di migliaia di euro.

Grafico delle presenze sul Cammino di Santiago de Compostela

Inoltre, ogni grafico presente nel report di Vaticano.com mostra una tendenza di crescita costante ininterrotta da anni, con dei picchi molto interessanti che raddoppiano o triplicano le presenze di turisti attratti dal tema religioso.
Tali picchi sono corrisposti nei vari anni a eventi quali la pubblicazione di libri, film o fiction dedicate al tema religioso e che coinvolgevano i luoghi di culto: vedi ad esempio cosa ha fatto la serie-tv “Don Matteo” al turismo in Umbria oppure l’esplosione di pellegrini sul Cammino di Santiago di Compostela a seguito della diffusione del romanzo di Paulo Coelho o ancora i libri di Dan Brown (e i film a essi ispirati) che hanno acceso un faro su decine di luoghi di culto in Italia.
Ovviamente è difficile prevedere quando e dove un’opera d’arte avrà successo, aumentando il flusso turistico nei luoghi a essa connessi. Ma al contrario c’è un evento che – statistiche alla mano – è possibile prevedere e che fa impennare il turismo religioso: si tratta del Giubileo.

“Nella Chiesa cattolica il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale.” (Wikipedia)

Il prossimo Giubileo è previsto per il 2025, ad appena due anni di distanza da noi.
Che occasione sarebbe arrivare preparati a quella data, con un Santuario Mariano vivo e vegeto, inserito all’interno di un programma di accoglienza dei pellegrini più ampio possibile e con un’offerta turistico-religiosa ricca e sostenibile!

Il progetto “Santuario Dimenticato” nel dettaglio

Ed ecco che con tutte queste idee e numeri nella testa abbiamo cominciato a tirar fuori qualche cosa di molto pratico da realizzare a costo quasi zero, con le nostre manine d’oro e in tempi brevissimi.
Come dicevo all’inizio di questo articolo, pochi giorni fa abbiamo donato allo SMACL (mi piace questo acronimo, a voi no?) tre totem cartonati sui quali sono raccontate le origini della chiesa e sono descritte alcune tra le opere d’arte più rilevanti presenti nell’edificio sacro.
I totem sono pensati per essere posizionati ciascuno nei pressi di uno dei tre ingressi del Santuario e accompagnano il visitatore lungo un percorso studiato per conoscere il maggior numero possibile di aspetti dello SMACL dal valore artistico e spirituale.

I totem del progetto Santuario Dimenticato

Ogni totem riporta anche un codice QR, che scansionato dal visitatore con il proprio smartphone lo porta su una pagina web collegata con testi di approfondimento (al momento in cui scrivo questo articolo sul sito si trova ancora soltanto una copia dei contenuti dei totem).
Il progetto prevede schede di approfondimento per ciascuna opera d’arte e per ciascun periodo storico citato nella timeline della storia del Santuario.
Oltre a ciò, prevediamo di rendere disponibili anche delle audioguide (se possibile in diverse lingue) scaricabili gratuitamente dal pellegrino e consultabili come accompagnamento alla visita della chiesa.

In una fase più avanzata non è esclusa la realizzazione di contenuti video dedicati e pubblicazioni editoriali digitali da scaricare gratuitamente dal sitoweb.

Ai tre totem attuali verranno aggiunti altri totem con le storie di tutte le altre opere d’arte del Santuario e di tutti gli eventi storici a esse collegati.

Presentazione presso il Santuario della Madonna dell'Aiuto di Campobello di Licata

Eppure manca ancora qualcosa

Ovviamente nessuno di noi si aspetta che qualche totem cartonato e un bel sito internet possano fare davvero tutto il lavoro necessario per valorizzare fino in fondo il nostro “Santuario Dimenticato”. Siamo più che consapevoli che il nostro progetto è solo uno dei tanti step che l’intera comunità dovrà intraprendere per raggiungere l’obiettivo di far tornare in auge lo SMACL come destinazione di pellegrinaggio, nonché come volano per un indotto di accoglienza e offerta turistica studiata ad hoc.

Elencare qui tutte le attività utili allo scopo allungherebbe inutilmente questo articolo, quindi mi limiterò a nominarne solo alcune:

  • intercettare ogni tipo di finanziamento regionale, nazionale o europeo dedicato alla valorizzazione del territorio e del patrimonio storico, culturale, religioso;
  • coordinare la pubblica amministrazione, la chiesa e le attività dei privati attraverso un percorso condiviso ispirato a valori comuni;
  • censire e coordinare la ricettività di alberghi, b&b e case vacanze attualmente già presenti sul territorio;
  • sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza nella difesa, conservazione, valorizzazione, divulgazione del patrimonio del Santuario;
  • creazione di pacchetti di attività turistiche e ricreative da offrire ai pellegrini;
  • aggregare lo SMACL ai vari network dei Santuari e dei luoghi di culto siciliani e italiani;
  • portare lo SMACL ad eventi di promozione dell’offerta turistico-religiosa come ad esempio la Borsa del Turismo Religioso Internazionale (BTRI).

Come dicevo, queste sono solo la punta dell’iceberg del gran lavoro necessario, ma ciò non toglie che se ciascuno facesse la sua parte il risultato finale muterebbe in breve tempo da sogno a concreta possibilità per il futuro di Campobello di Licata.

Per seguire gli sviluppi futuri del progetto “Santuario Dimenticato” vi invito a seguire il sito e i profili Facebook e Instagram de la Campobellezza e allo stesso modo vi invito a condividere questo articolo con i vostri contatti per iniziare a seminare questa idea.

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